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Milhaud, Darius.

Compositore francese. Di famiglia ebraica, iniziò giovanissimo lo studio della musica presso il conservatorio di Parigi con A. Gédalge, Ch. Widor, V. d'Indy. Amico di Paul Claudel, quando questi fu nominato ambasciatore in Brasile, lo seguì come addetto alla propaganda (1917-18). Nel corso di questo soggiorno ebbe modo di studiare la musica folcloristica brasiliana, da cui trasse spunti per le sue successive composizioni. Tornato a Parigi nel 1918, entrò nel "Gruppo dei Sei", composto da L. Durey, G. Tailleferre, F. Poulenc, A. Honegger e G. Auric. Nel 1920 ottenne il suo primo grande successo con il balletto Il bue sul tetto. Fra le due guerre compose il Cristoforo Colombo (1930), che costituisce l'opera più significativa derivata dalla lunga collaborazione con P. Claudel. Trasferitosi, a causa della persecuzione razziale negli Stati Uniti (1939), il Mill's College di Oakland in California gli offrì una cattedra di Composizione, incarico che egli continuò a tenere anche dopo la fine del conflitto, quando fu nominato professore al conservatorio di Parigi. I caratteri più evidenti della scrittura musicale di M. sono la politonalità, la sovrapposizione, cioè la presenza simultanea di più percorsi tonali, la complessità dei ritmi impiegati, il ricorso a una melodizzazione di stampo francese all'interno di una dimensione formale libera e fantasiosa. Nel complesso della sua vastissima produzione, comprendente quasi cinquecento opere tra sinfonie, serenate, opere liriche, balletti, concerti, si ricordano: il celebre balletto La creazione del mondo (1923), in cui vengono evocate immagini di un mondo primordiale in trasformazione; l'opera in cinque atti David (1952) su libretto di A. Lunel, scritta in occasione del terzo millenario della fondazione di Gerusalemme; la trilogia Orestiade (1963), la sinfonia corale Pacem in terris (1963), composta in occasione dell'enciclica di Giovanni XXIII (Aix-en-Provence 1892 - Ginevra 1974).